Environment Park
Riportare alla condizione originaria di green-field quello che è stato un brown-field e operare un rovesciamento di immagine e funzioni per la città e della città. Il Parco Scientifico Tecnologico dell’Ambiente, meglio noto come Environment Park, è un intervento intriso di valori simbolici per Torino, avendo trasformato l’area dell’ex Ferriere Fiat, per anni luogo della produzione industriale pesante, in un parco destinato alla produzione “immateriale” della ricerca. Il progetto costituisce il primo passo della trasformazione di una vasta area dismessa, la cosiddetta Spina 3, prevista dal PRG del 1995, nonché il primo parco tecnologico europeo interamente dedicato agli studi sull’inquinamento e l’ambiente. Il programma di rigenerazione prevede la riscoperta delle sponde della Dora e la bonifica ambientale dell’area, inizialmente destinata per intero a parco pubblico.
L’idea vincente del progetto, frutto della collaborazione tra Benedetto Camerana e Emilio Ambasz, propone una green architecture che si dissolve nella natura usando due volte lo stesso terreno: la prima, per i 30.000 mq di uffici e laboratori, necessari allo sviluppo della città; la seconda, con le coperture trasformate in giardino pubblico che compongono, insieme al resto dei terreni sistemati a parco, una superficie verde di circa 7 ettari, per il piacere degli abitanti dei nuovi complessi residenziali previsti. Una “strada balcone” divide l’edificato in due fasce: i blocchi dei laboratori sul lato sud e i blocchi adibiti a uffici e centro servizi sul lato nord, più piccoli e affacciati sul parco fluviale. La “valle verde” che costituisce l’asse naturale del parco, si diffonde capillarmente nel costruito anche attraverso giardini verticali, organizzati disponendo cespugli in vaso di fronte alle vetrate degli uffici verso il fiume e rampicanti sulle facciate dei laboratori, dove era inizialmente previsto l’utilizzo innovativo di una raffinata rete in maglia verde proveniente dai campi da golf urbani del Giappone.
Alla scenografia naturalistica corrisponde una reale efficienza ecologica della macchina edile. Il costruito è realizzato con materiali eco-compatibili e tecnologie attente al risparmio energetico, tra cui il sistema “blue building” per le vetrate a sud degli uffici, basato sulla facciata interattiva e sul soffitto a pannelli radianti, che producono un miglioramento del comfort interno e un contenimento dei consumi energetici. L’ottantacinque per cento della potenza termica per il riscaldamento e raffreddamento del complesso è prodotta da caldaie a cippato, fonte energetica rinnovabile e disponibile in grandi quantità nella zona di Torino, abbinate a una pompa di calore. Nelle stagioni intermedie, l’acqua derivata dal canale sotterraneo della Dora viene utilizzata per raffreddare, con scambiatore di calore, il fluido circolante dei pannelli radianti del soffitto degli uffici; nella stagione calda, per raffreddare il condensatore dell’assorbitore del cippato, evitando così il ricorso a torri evaporative che comporterebbero il consumo di molta acqua. La copertura “ecologica” consente di ridurre i costi di realizzazione degli impianti e di gestione del complesso per via del buon isolamento estivo e invernale. Il tetto verde inoltre filtra le polveri inquinanti e abbatte l’inquinamento acustico urbano. I giochi d’acqua del parco recuperano l’acqua di raffreddamento dello scambiatore e servono anche due vasche di fitodepurazione per la purificazione a raggi solari delle acque piovane e grigie. A fine ciclo sono usate anche per bagnare il tetto. Il progetto è stato secondo finalista nel 1999 del premio Architectural Record BusinessWeek Award.
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Progetto: Benedetto Camerana
Consulenza architettonica: Emilio Ambasz, Giovanni Durbiano, Luca Reinerio
Localizzazione: Torino, spina 3, via Livorno 60
Realizzazione: Eseguita
Committenza: Environment Park S.p.A. (Regione Piemonte, Comune di Torino)
Procedura: Concorso appalto, progetto primo classificato
Consulenti: Progettazione strutturale: Aldo Bottini (BMS Ingegneria); Architettura Bioclimatica: Conphoebus S.p.a. (gruppo ENI); Ingegneria Ambientale: Ecobilan Group; Direzione lavori: Luigi Quaranta; Coordinamento progetto: Impreglio S.p.A. con Benedetto Camerana
Funzioni: Parco Scientifico Tecnologico per l’Ambiente, con uffici e laboratori di ricerca
Cronologia: Preliminare (1997), definitivo ed esecutivo (1998)
Collaboratori: Cristina Franco
Dati dimensionali: 30.000 mq
Costo dell’opera: 18,350.000,00 €
Credits fotografici: Alberto Piovano, Patrizia Mussa, Michele D’Ottavio, Marco Schiavone