PANEL BEHAVIORAL CITY© – NUOVI SENSI PER LA PIANIFICAZIONE URBANA

PANEL BEHAVIORAL CITY© – NUOVI SENSI PER LA PIANIFICAZIONE URBANA

Benedetto Camerana è stato invitato a ragionare insieme a un pubblico di studiosi di architettura della città sulla Behavioral City©, un concetto ideato da Riccardo Viale professore ordinario di Scienze Comportamentali ed Economia Cognitiva alla Università Milano Bicocca e direttore della Herbert Simon Society, realtà di ricerca e divulgazione delle neuroscienze, delle scienze cognitive e del comportamento. L’incontro a Venezia, di cui Viale è stato il relatore e Camerana discussant con Debora Rossi responsabile dell’Archivio storico della Biennale, fa parte di un progetto per promuovere la collaborazione tra le scienze del comportamento, i servizi pubblici e la progettazione (urbana, architettonica e dell’interior design). L’obiettivo è produrre benessere pubblico – soprattutto in riferimento a un sistema di valori come il risparmio energetico, la tutela ambientale e l’inclusività.

Benedetto Camerana si è quindi interrogato sulla progettazione urbana in una prospettiva integrata tra progettazione e scienze cognitivo comportamentali. Innanzitutto, ha sottolineato, la pratica del city making ha definito una serie di policy oggi irrinunciabili per la città: la valorizzazione e la naturalizzazione dell’ambiente urbano, il risparmio energetico di sistema, l’inclusività, la sicurezza e la partecipazione dello spazio pubblico, e infine la mobilità multipla. È inoltre necessario tenere conto di come il comportamento del cittadino e ancora più la modifica o l’induzione positiva del suo comportamento operino attraverso le infinite micro-azioni sommate e indirizzate tutte in una direzione positiva, e costituiscano una strategia di grande efficacia per raggiungere gli obiettivi della Behavioral City©.

Fatte queste due premesse, l’attenzione alla sensibilità e ai bisogni dell’essere umano devono diventare competenze imprescindibili nella progettazione, soprattutto urbana e dell’interior design. È necessario, prima ancora di realizzare, immaginare un qualsiasi spazio in dialogo con tutti e cinque i sensi e modularlo in base al comportamento reale o auspicato delle persone – il cosiddetto nudging. In pratica, non limitarsi a prendersi cura della percezione visiva ma dare pari dignità anche a quella sonora, olfattiva e tattile.

Qui si può leggere di più su Behavioral City©, un altro proficuo momento per Benedetto Camerana per promuovere forme sempre migliori dell’abitare in una prospettiva interdisciplinare.